Come si smantella l’impianto scio culturale alla base della violenza
“Veri uomini, il sistema che ‘’uccide’’ le donne e non solo”. Questo è il titolo provocatorio scelto per un incontro, che si preannuncia di fuoco, in programma nell’edizione 2024 del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Dalle 17:00 alle 17:50 di sabato 20 aprile 2024 la Sala Raffaello, dello storico Hotel Brufani in centro cittadino, aprirà le porte al dibattito pubblico. L’evento in lingua italiana sarà anche in live streaming e on demand. “Il dibattito pubblico sui ‘femminicidi’ – sta scritto nella presentazione – è imponente, sebbene ancora molto confuso. È essenziale persistere nella discussione, allontanandosi dalla retorica dominante, soprattutto nei media, di fronte alla notizia di un uomo che toglie la vita a una donna in quanto donna”.
Tra le strategie d’intervento ventilate imperativo sembra essere lo “smantellamento pezzo per pezzo dell’impianto socio-culturale alla base della violenza di genere”. Un’operazione che richiederà del tempo visto che i pregiudizi, i tabù, le convinzioni di cui si nutre la cultura patriarcale, se non anche la mascolinità tradizionale, sono spesso difficili da sradicare. L’evento cercherà di mettere a fuoco come “vivere in una società patriarcale e sessista possa essere svantaggioso e dannoso anche per gli uomini”. Un punto di vista che potrebbe spiazzare, ma in realtà prosegue la pagina di presentazione dell’evento, “essere “uomini duri” secondo i canoni della mascolinità tradizionale comporta sostenere un’immagine e un’identità che rischiano di causare più danni che benefici”.
A discuterne saranno Maria Giuseppina Pacilli, professoressa associata in psicologia sociale all’Università di Perugia. Autrice, tra l’altro, del libro dal titolo “Uomini duri, il lato oscuro della mascolinità” (Il Mulino, 2023). Ma anche Lorenzo Gasparrini, filosofo femminista e autore, fra gli altri, di Perché il femminismo serve anche agli uomini (Eris, 2020). Il principale inganno, sostiene Gasparrini, è che la società induce gli uomini a pensare di essere liberi. Mentre invece va preso atto che esistono molteplici modi di essere uomini.
Ma che cosa fa di un uomo un uomo? La risposta può essere quelle contenuta nell’ultimo libro di Matteo Bussola, anch’esso presente all’evento. Bussola, tra le altre cose, ha tentato di tratteggiare il lato fragile degli uomini, nel suo ultimo libro Un buon posto in cui fermarsi (Einaudi, 2023). Qui ragazzi, padri, figli, amici, amanti e mariti sembrano vivere le loro fragilità rifuggendo dalle aspettative sociali, da una certa idea di mascolinità tossica e dalla retorica del successo a tutti i costi. Modera l’incontro Giulia Blasi, formatrice e autrice di diversi romanzi e saggi tra cui “Manuale per ragazze rivoluzionarie, Rivoluzione Z, Brutta. Storia di un corpo come tanti, editi da Rizzoli.
Di Maria Teresa Biscarini