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Idee per uno spuntino sano ed equilibrato

di Serena Lepri Fare 5 pasti al giorno è una delle regole fondamentali per avere e mantenere nel tempo delle buone abitudini alimentari. Lo spuntino di metà mattina e la merenda pomeridiana sono momenti importanti della nostra quotidianità che ci aiutano a integrare i pasti principali e a non arrivare a questi troppo affamati. Naturalmente, bisogna saper scegliere il giusto snack, non solo a seconda della palatabilità e dei propri gusti ma anche (e soprattutto) a seconda di ciò che si mangia durante i pasti principali e in base a ciò che si fa durante la giornata. Fermo restando che ogni persona è una caso a sé e che quindi ogni regime alimentare va pensato ad hoc, si possono avere dei consigli generali. Per esempio, prima dell’attività fisica è consigliabile fare uno spuntino contenente una fonte proteica, come una manciata di frutta secca (noci, mandorle, nocciole), uno yogurt bianco, un mini panino con prosciutto crudo o con un pezzettino di parmigiano. Se si ha voglia di qualcosa di “dolce” o se si vuole fare uno spuntino dopo attività fisica è consigliabile mangiare una fetta di pane e marmellata o miele, un pezzettino di cioccolato fondente o un frutto fresco. Limitare, per quanto possibile, l’utilizzo di prodotti industriali confezionati (merendine, biscotti, pane in cassetta, cracker, grissini) e prediligere alimenti semplici. Le regole sono facili, ora basta applicarle!
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Dieta di Okinawa: per dimagrire e vivere più a lungo

Menù, benefici e controindicazioni della dieta giapponese della longevità che si ispira al regime alimentare degli abitanti dell’omonimo arcipelago. di Anna Rita Felcini Okinawa è l’arcipelago a sud del Giappone famoso per la dieta della longevità, chiamata anche dieta di Okinawa. Qui, infatti, il numero di ultracentenari è altissimo, il più alto del mondo secondo l’Okinawa Research Center for Longevity Science (ORCLS). E l’indice di massa corporeamedio è tra 18 e 22, mentre nei paesi europei è di 24,7. Sul National Geographic è stata definita “La patria delle donne più longeve del mondo”, tutte con meno malattie cardiache, cancro e demenza senile rispetto alle donne che vivono negli Stati Uniti. Il merito spetta tutto ad una visione dell’alimentazione molto particolare. Una delle parole d’ordine per chi siede a tavola, infatti, è hara hachi bu, cioè la regola di mangiare solo l’80% di quello che il nostro appetito ci spingerebbe a fare. È molto importante, dunque, non solo ciò che si assume, ma anche il fatto di imparare a mangiare consapevolmente e lentamente concentrandosi su cosa e come si sta consumando (uno stile di alimentarsi molto diverso dal più frequente “mordi e fuggi” tipico dell’Occidente). Altro concetto fondamentale, e non meno importante, è legato al modo di cucinare, che si attiene al termine tiandaa, e cioè fare qualcosa con amore. Banditi completamente dall’alimentazione di Okinawa sono i cibi pronti e preparati di fretta. La dieta giapponese, avendo un apporto calorico basso (1.200 kcal al giorno), favorisce il dimagrimento, ma non è questo il suo unico vantaggio: grazie alla ricchezza di fibre e Omega 3 riduce il colesterolo, è anti-age, a basso rischio osteoporosi, e aiuta a prevenire malattie come diabete, ictus, cardiopatie, cancro. Cosa mangiano in pratica gli abitanti di Okinawa? Semplicemente seguono una dieta ricca di verdure, in particolare di

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Idrocoltura: una soluzione ottimale per le piante verdi in casa

Ottimi risultati di crescita per le piante da arredamento, poca spesa e minori attenzioni si sposano al notevole impatto estetico di acqua, verde e vetro. di Alberto Piestrellini Con l’arrivo della Primavera, complici le fioriture naturali sui prati e quelle indotte sui davanzali, è bello “ridare la tinta” al proprio pollice verde, magari lasciandosi incantare dalle spettacolari esposizioni che floricoltori e vivai mettono in mostra in vista della bella stagione. Ma sappiamo bene che l’entusiasmo che ci spinge ad acquistare questa o quella pianta esige, in seguito, altrettanto trasporto in termini di cure ed attenzioni senza le quali in breve tempo il sogno di un momento si trasforma in una triste realtà di foglie vizze, giallognole, clorotiche e disordinati seccumi. Magari, presi dall’entusiasmo non si è valutata attentamente la posizione giusta (troppo sole o, al contrario, troppo poco), ci si dimentica, col tempo di apportare i giusti nutrienti al terreno (in un vaso di plastica o di terracotta prima o poi le sostanze nutritive si esauriscono), oppure, molto più spesso, non si tiene nella dovuta considerazione il giusto grado di umidità e di apporto idrico finendo per stressare la pianta per eccessiva secchezza o, al contrario, decretandone la fine prematura a causa del marciume. Per gli smemorati delle irrigazioni che tuttavia non vogliono rinunciare alla lussureggiante compagnia di piante ed elementi vegetali nei propri spazi abitativi e di lavoro (anche perché, nei luoghi chiusi i benefici delle piante sono ormai attestati da diversi anni per quanto concerne la purificazione dell’aria dalle sostanze inquinanti così come sul benessere psicofisico in generale e sull’umore), il consiglio è di tentare la strada dell’idrocoltura. Con questa tecnica, soprattutto nei paesi mediterranei dove le elevate temperature estive tendono a seccare rapidamente la poca terra presente nei vasi da interno, si sopperisce al noioso obbligo di

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Pochi e semplici consigli per essere in salute!

Corretto e sano stile di vita di Serena Lepri Essere in forma e in salute con alcuni semplici trucchetti? Si può fare! Ricorda che il primo passo per il cambiamento, di qualsiasi ambito si parli, inizia dalla mente e ciò è fondamentale anche per intraprendere un corretto e sano stile di vita che comprende alimentazione e attività fisica (ma non solo!). Mettiti all’opera e vedrai subito i risultati! Andare al supermercato con una lista della spesa pensata a casa e a stomaco pieno: aiuterà ad acquistare solo il necessario Fare i pasti (colazione, pranzo, cena e spuntini) in maniera strutturata: apparecchiare la tavola e sedersi fornisce la percezione di aver mangiato e quindi ci aiuta nel senso di sazietà Fare il pasto completo (primo, secondo, contorno e frutta) è fondamentale: in tal modo si avrà una fonte di tutti i micro e macronutrienti in maniera equilibrata e, in più, avremmo un senso di sazietà duraturo nel tempo che ci aiuterà ad arrivare al pasto successivo senza troppe difficoltà Predisporre sul proprio piatto la personale porzione di primo, secondo, contorno e pane così da non attingere nuovamente dal piatto di portata: finire solo ciò che si ha nel proprio piatto; in alternativa, non portare per niente il piatto di portata a tavola Mangiare la propria porzione di cibo in un piatto piccolo aiuta psicologicamente a sentirsi sazi Masticare a lungo prima di deglutire: il pasto durerà di più e si avrà maggior senso di sazietà Bere almeno 2L di acqua/die, dilazionati durante la giornata Si consiglia di bere, tra questi 2L, 2 bicchieri di acqua al pasto (pranzo e cena) per aiutare i processi metabolici della digestione Praticare attività fisica intensa minimo 3/7; oppure fare attività fisica di media intensità tutti i giorni. Si ricorda che, perché l’attività fisica sia efficace,

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Vacanze di primavera: qualche consiglio per la linea e per lo spirito

Il gioioso disordine alimentare del tempo di vacanza, se vissuto col giusto spirito, può essere altrettanto appagante. Basta non esagerare tra compulsività e sensi di colpa. di Alberto Piastrellini Mentre Aprile sembra abbandonarci con uno stravagante strascico di inverno, si profila all’orizzonte la temuta prova del costume, un vero e proprio trauma psicologico per molte e anche per molti, normalmente un po’ sovrappeso al finire della brutta stagione. Quest’anno, poi, le buone intenzioni di salvaguardare la propria linea sono messe a dura prova da una congiunzione di festività sacre e profane che, unite a sabati e domeniche, ingenerano quasi una decina di giorni di vacanza. Una pausa insperata dal lavoro, l’entusiasmo per l’improvvisa libertà dagli obblighi quotidiani, la possibilità di godersi del tempo con i propri cari e con gli amici, magari organizzando gite e banchetti fuori casa si traduce normalmente in una frattura delle normali abitudini alimentari e così, aperitivi, ristoranti, pizzerie, picnic, grigliate vanno necessariamente ad accumularsi con le tenzoni enogastronomiche tradizionali dei pranzi in famiglia… Col risultato che se pure lo spirito si ritempra e si divaga – passando per la gola – si finisce per esagerare con il consumo di cibi e bevande ed esaurita l’euforia festaiola ci si ritrova un po’ troppo appesantiti di fronte allo specchio che impietoso restituisce il ritorno di curvette faticosamente appianate. Scattano i sensi di colpa, amplificati da una diffusa narrazione che veicola un’immagine di corpi perennemente giovani e scattanti e così si finisce per intristirsi di fronte a deprimenti porzioni di anonime verdurine lesse consumate come amare medicine da cui dipende la propria sopravvivenza, improbabili diete d’urto-detox-d’emergenza-miracolosamente-sgonfianti associate ad inverosimili maratone di attività fisica sopra le righe (peraltro a rischio coronarie dopo il trionfo di abbacchi, pizze pasqualine, salumi, cioccolato e vini) con l’illusione di espiare in brevissimo tempo

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Dieta: le 10 fake news sul cibo da cui stare alla larga

Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè quasi 3 italiani su 4 credono alle bufale che la rete mette in circolo su cibo e migliore dieta per perdere peso, spingendosi a comportamenti pericolosi per la propria salute. Ecco le 10 fake news più diffuse sul web. di Anna Rita Felcini Ogni giorno milioni di italiani consultano il web ritenendolo una fonte affidabile per trovare notizie e informazioni su come perdere peso e sbarazzarsi dei chili in più. Soprattutto in vista dell’estate e della fatidica prova costume, si moltiplicano gli articoli e i siti dedicati a questo tema. Purtroppo, però, sembra che proprio il settore dell’alimentazione sia uno di quelli maggiormente interessati dalle cosiddette “bufale”. Il rischio ovviamente è quello di assumere comportamenti alimentari altamente pericolosi per la nostra salute. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè, il 53% degli italiani utilizza il web più volte durante l’anno per raccogliere informazioni su qualità dei prodotti alimentari e diete più “popolari”. Ben il 25% partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo che influenzano le scelte di acquisto o di alimentazione in modo non sempre corretto e veritiero. Naturalmente la tentazione di credere a una dieta miracolosa o ad un alimento super naturale in grado di farci perdere peso in poche settimane o addirittura di guarire dalle malattie al posto dei farmaci è forte. Ma occorre prestare molta attenzione a ciò che si legge per non rischiare di fare danni al nostro organismo, a volte persino irreversibili. Spesso, infatti, in rete si trovano programmi alimentari sponsorizzati da aziende che prevedono l’acquisto di prodotti dedicati come integratori, libri, sostituti del pasto oppure che promettono risultati miracolosi in poco tempo senza molti sforzi, ma che in realtà non hanno alcuna valenza scientifica. Ecco allora per voi le dieci bufale sulle diete più diffuse sul web dalle quali stare alla larga

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“A” come acqua, “A” come alimento

 di Serena Lepri L’acqua è una bevanda (anzi, sarebbe da dire LA bevanda) che non può mancare sulla tavola. Perché? Tanto per dirne una, aiuta la digestione! Quindi, come non usufruirne durante il pasto? Inoltre, bisogna ricordare che l’acqua è uno dei principali composti che partecipa alle reazioni biochimiche del nostro metabolismo, trasporta i nutrienti, contribuisce al mantenimento dell’elasticità di pelle e mucose. Perché l’acqua è un alimento? Perché non è composta solo da due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma in essa si trovano anche numerosi minerali che contribuiscono, proprio come a quelli che si trovano negli altri alimenti, al soddisfacimento del bisogno di questi micronutrienti, elementi inorganici con tante e importanti funzioni nel nostro organismo. Ma le acque sono tutte uguali? La risposta è no, infatti, ogni acqua possiede le sue caratteristiche. Esistono le cosiddette acque oligominerali che, come dice il nome stesso, sono povere di sali minerali e sono quindi più “leggere”, infatti si bevono con molta facilità. Le acque mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali sono, invece, ovviamente più ricche di minerali e, per questo motivo, rispecchiano maggiormente la definizione di “acqua come alimento”. Immagino che si penserà, quindi, che quelle con un più alto contenuto di minerali sono da preferire rispetto alle oligominerali. In realtà non esiste una risposta giusta in senso assoluto, in quanto, come per gli alimenti e i nutrienti, ad ogni persona dovrebbe essere consigliata la “sua” acqua, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, le acque oligominerali, essendo più “leggere”, come già osservato, si bevono in grande quantità e con maggior facilità e quindi sono consigliabili per chi ha difficoltà nel bere tanto durante la giornata o per chi soffre di calcoli renali ma, ahimè, hanno un difetto: sono carenti in minerali. Tuttavia, se si segue una

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Svegliarsi presto fa bene alla salute

Uno studio scientifico rivela che le persone mattiniere sono più sane e felici. Avete problemi a svegliarvi presto? Provate con i nostri consigli. di Anna Rita Felcini Svegliarsi presto la mattina non deve essere visto come un obbligo fastidioso. Al contrario. Rappresenta un modo per mantenersi in salute più a lungo. I mattinieri, infatti, sono persone più felici e con meno rischi di soffrire di problemi psicologici. Lo ha rivelato recentemente uno studio genetico condotto dal professor Mike Weedon dell’Università di Exeter. I nottambuli, meglio conosciuti come “gufi”, devono lottare in continuazione contro il loro orologio biologico per adattarsi agli orari imposti dalla società (inizio del lavoro o della scuola alle 8 con sveglia impostata alle 6.30). E questo comporta un 10% di probabilità in più di sviluppare schizofrenia e depressione. Ovviamente non intendiamo dire che bisogna privarsi del giusto sonno, ma che è sbagliato, ad esempio, nel corso del fine settimana cambiare repentinamente abitudini e alzarsi molto tardi, con il rischio di non sentirsi al top per tutto il resto della giornata. Svegliarsi presto la mattina aiuta a sfruttare al massimo il nostro cervello. Sono proprio le prime ore del giorno quelle in cui le nostre funzioni intellettuali sono al top. Inoltre, la mattina si è più energici e si ha più voglia di affrontare i problemi giornalieri. L’importante è riposare almeno sette/otto ore per notte. Se non lo facciamo rischiamo di influire negativamente sulla capacità di giudizio e di apprendimento, sull’umore e, a lungo termine, anche di incorrere in seri problemi di salute come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Ecco allora per voi qualche consiglio pratico per imparare a svegliarsi presto. Un sonno coerente Andate a letto e svegliatevi alla stessa ora tutti i giorni, anche nei fine settimana. Provate la sera a spostare gradualmente i vostri orari

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Malattia di Alzheimer: si può prevenire con tè verde e carote

Una sperimentazione effettuata su topolini ha dimostrato che una dieta a base di composti naturali presenti nel tè verde e nelle carote (ma anche in altri ortaggi e nella frutta) inibiscono la formazione delle placche amiloidi, caratteristica principale della malattia di Alzheimer. di Alberto Piastrellini La Malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza senile, caratterizzata da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, uno stato provocato da un’alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. Nel mondo l’Alzheimer colpisce circa 40 milioni di persone e solo in Italia vi sono circa un milione di casi, per la maggior parte oltre i 60 anni. Oltre gli 80 anni, ne è affetto un anziano su 4. Questi numeri sono destinati a crescere progressivamente per il progressivo aumento della durata della vita: si stima un raddoppio dei casi ogni 20 anni. Inoltre, sono circa 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza ai loro cari con demenza. I soli costi annuali diretti per ciascun paziente vengono, in diversi studi europei, stimati in cifre variabili da 9.000 a 16.000 euro a seconda dello stadio della malattia. Questa malattia rappresenta una delle sfide sanitarie più grandi del nostro secolo, tant’è che l’11 dicembre 2013 i leader mondiali del G8, riuniti a Londra nello storico vertice “Dementia”, si sono impegnati a “Identificare entro il 2025 una cura o una terapia che modifichi sostanzialmente il decorso della malattia”. I ricercatori sono fortemente impegnati per trovare soluzioni, ma al momento le sperimentazioni cliniche sono rivolte alla prevenzione della malattia, perché sono disponibili nuove tecniche che permettono di determinare le alterazioni di una proteina ritenuta la prima causa di malattia, prima che questa si manifesti clinicamente. Da vari anni è noto, infatti, che alla base

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