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Archivio vecchi articoli di Donna di Fiori

Quarzo rosa: una carezza per il cuore

In cristalloterapia il quarzo rosa è la pietra per eccellenza del quarto chakra perché emana forti vibrazioni positive che aiutano i sentimenti a svilupparsi e a maturare. Di Agnese Mengarelli Il quarzo rosa fa parte della famiglia dei quarzi cristallini, è una delle pietre più diffuse in natura e proviene principalmente da Brasile, Stati Uniti e Madagascar. Il quarzo rosa ha in generale un colore rosa tenue molto delicato e per secoli è stato considerato la pietra della fertilità e della femminilità, ma si era soliti impiegarlo anche per i disturbi cardiaci e per tutto ciò che, anche in senso figurato, è legato al cuore.In cristalloterapia il quarzo rosa è la pietra per eccellenza del quarto chakra perché emana forti vibrazioni positive che aiutano i sentimenti a svilupparsi e a maturare.Dolce e delicata, proprio come il suo colore, è una pietra che nutre il cuore e che ci insegna a capire e a rispettare sia i nostri sentimenti che quelli degli altri.Scioglie le tensioni emotive e, come tutte le altre varietà di quarzo, protegge da tutto ciò che è negativo.È un cristallo meraviglioso che ci apre ai sentimenti più belli: amore, comprensione, accettazione e dolcezza. Ci fortifica se siamo tristi e ci dona tanto coraggio se siamo abbattuti. Apre la mente a prospettive “rosa”, riempiendoci di speranza e fiducia anche quando è il momento presente non è dei migliori.È la pietra che nutre tutte le emozioni che passano per il cuore, perché aiuta a focalizzare la propria attenzione sul bisogno primario di serenità, sonno, rigenerazione, alimentazione sana, protezione e sicurezza. Tutti questi fattori accrescono la vitalità e migliorano il nostro stile di vita, incoraggiandoci ad adottare quasi spontaneamente abitudini benefiche per il nostro cuore.Bisogna indossare il quarzo rosa (come collana o come ciondolo) sempre sul cuore, da sola o abbinandola […]

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Candele: piccole luci per riscaldare il cuore

Intramontabili e raffinati oggetti d’arredo, le candele accompagnano da sempre le nostre esistenze. Di Alberto Piastrellini Quale magia quando nella penombra invernale di un interno una candela proietta la sua luce calda e quale atmosfera, analogamente, la stessa luce emana in un contesto del tutto diverso, come una tavola imbandita in giardino o in terrazza durante una sera estiva. E come non pensare alla notte di Natale senza le allegre fiammelle delle tea light disseminate qua e là in lanterne e bicchierini colorati… Persa la loro precipua funzione di fonte di luce prima della diffusione dell’energia elettrica, le candele, negli ultimi 20 anni sono divenute irrinunciabili oggetti d’arredo nonché accessori straordinari per i cultori del design di interni. Accoglienti, dalla luce morbidissima ed evocatrice di familiare intimità ma anche preziose compagne di allestimenti stupefacenti e barocchi, le candele impreziosiscono stili diversi portando un tocco di luce e calore come piccoli focolari in miniatura capaci di catalizzare lo sguardo dei presenti ed infondere, soprattutto nella brutta stagione, un senso di pace e di casalinga serenità. Irresistibili compagne di momenti da sottolineare con particolare enfasi, che siano convivi galanti o cerimonie liturgiche, le candele, con il loro consumarsi lentamente inducono alla riflessione e favoriscono la meditazione, non a caso, lumini e ceri votivi vengono utilizzati in molte religioni quale preziosa “offerta di luce”. Si consideri, poi che per diversi millenni, avere a disposizione luce “portatile” è stato un lusso che ha stuzzicato la fantasia e la creatività di artigiani ed artisti che si sono sbizzarriti nella produzione di candelieri, candelabri, lampadari – spesso in materiali preziosi – per soddisfare le esigenze di una ricca committenza vogliosa di esplicitare il proprio potere e la propria ricchezza sfidando le ore della notte contro un “popolo minuto” che necessariamente doveva ritirarsi al calare del sole. […]

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Capelli, le tendenze dalle sfilate Primavera/Estate 2019

Dalle sfilate di Londra, New York e Milano, ecco come ci pettineremo nella Primavera/Estate 2019. Raccolti e non, le idee per la prossima stagione calda sono tante e accontenteranno tutte. Di Annrita Felcini Gli hairstylist per la prossima Primavera/Estate 2019 sono concordi: i capelli dovranno passare dalla naturalezza all’artificio seguendo “l’arco della giornata”. In poche parole, di giorno saranno sciolti, dal taglio semplice, casual. Molto studiate, invece, dovranno essere le acconciature da sfoggiare la sera o nelle grandi occasioni, soprattutto chignon elaborati e code eccentriche. I capelli lunghi I capelli si porteranno ben oltre le spalle. Il taglio? È dritto, scalato solo sulle punte e attorno ai lati del viso. La chioma conserva così pienezza e corpo, per seguire uno styling naturale. E proprio questa naturalezza è ricercata nel movimento che persegue sì le onde, ma mai troppo artefatte come i boccoli in stile Hollywood. Meglio le beach waves, mosse, scompigliate, casuali come se ci asciugassimo con il phon senza brushing. I capelli corti Hanno volumi morbidi che accarezzano il perimetro della testa. Anche nelle versioni più short, i tagli corti della Primavera/Estate 2019 non sono mai molto sfrangiati, per conservare sempre un’aria femminile. Si portano con ciuffi pettinati di lato o all’indietro, lasciando libera la fronte. Le ciocche si fissano con gel dall’effetto opaco che, oltre a tenere fermo lo styling per ore, conferisce maggior volume alla chioma. La frangia È piena ma leggermente sfilata per alleggerire il ciuffo che copre la fronte. Nel 2019 la frangia si porta né troppo lunga né troppo corta. Meglio se aperta per evitare di nascondere lo sguardo. In passerella, spesso, l’abbiamo vista completata da coroncine e cerchietti glitterati. Coda, chignon e trecce La coda della Primavera/Estate 2019 non è mai banale, ma diventa couture grazie a dettagli di stile che la rendono […]

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Una card per San Valentino

“Valentine” ovvero un biglietto d’amore. Di Carmen Marinucci La festa di San Valentino, è dedicata agli innamorati, la sua origine è molto confusa e controversa. , celebrata in Europa, America e Oriente, consiste nello scambio di “valentine” ovvero biglietti d’amore. La più antica “valentina” viene attribuita a Carlo D’Orlèans, che relegato nella Torre di Londra scriveva alla moglie versi d’amore  “Je suis desja d’amour tanné, ma trés doulce Valentinée….” Dal XVI secolo le cartoline di auguri di San Valentino, divennero sempre popolari, i soggetti simboli erano colombe, fiori e angioletti. La loro realizzazione divenne molto creativa, infatti ne troviamo di dipinti a mano, con decorazioni effetto “pizzo” e con scritte in stile manoscritto miniato. Negli Stati Uniti, la stampatrice Esther Howland nel 1847 creava “valentine” con pizzi, merletti e nastri avviando così un vero e proprio business. Con il passare del tempo, le cartoline di San Valentino, hanno accompagnato scatole di cioccolatini, profumi, e altri doni, perdendo lentamente la loro popolarità fino ad essere sostituiti in alcuni casi da biglietti inviati con posta elettronica. Sicuramente, esistono ancora persone che non hanno del tutto perso la vena romantica e che vogliono ancora stupire il proprio partner nel giorno dedicato agli innamorati regalando una card personalizzata   creata con le proprie mani. Ho pensato così di realizzare un biglietto per San Valentino, dove i colori diversi dal solito rosso, profumano di primavera. Visitate la sezione tutorial “Lovable card” troverete, i materiali utilizzati, il procedimento per la creazione della card e il relativo video. Buona visione, ma soprattutto buon San Valentino. GUARDA E DIVERTITI

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San Valentino 2019: tutte le novità per regali originali, divertenti ed economici

Alcuni spunti per trascorrere il 14 febbraio celebrando l’amore con la A maiuscola in modo “cheap and cheerful” in coppia o da soli. Di Annarita Felcini Palloncini rossi a forma di cuore e peluche hanno già invaso le vetrine dei negozi. È ufficiale, San Valentino, il giorno più romantico dell’anno, è alle porte. C’è chi lo festeggia con tutti i crismi e chi invece non sopporta per niente questa ricorrenza perché fa spendere soldi inutilmente. E allora che si fa? Basta scegliere la “via di mezzo” e pensare al 14 febbraio come a un’ulteriore occasione per celebrare l’amore. E allora perché non approfittare della festa e optare quest’anno per un regalo “piccolo” ma fatto col cuore alla vostra dolce metà? Se non volete spendere troppo, o avete problemi di budget, mettete da parte per questa volta le offerte per Spa rigeneranti o weekend romantici nelle più belle città d’arte d’Italia e d’Europa. Magari ci penserete il prossimo anno. Scegliete piuttosto tra le idee che vi diamo di seguito per stupire il vostro partner e trascorrere la festa degli innamorati in modo originale, divertente e soprattutto economico. Invece di una scontata cena in pizzeria, fate un romantico giro della vostra città magari in tram o in autobus o semplicemente passeggiando. Create un cielo stellato sul soffitto della stanza da pranzo, applicando stelle che si illuminano quando la camera è al buio. Il partner ne rimarrà colpito. Poi accendete la luce e fate trovare una tavola apparecchiata (tutto cucinato da voi, renderà l’evento ancora più romantico) e petali di rose e cuori ovunque. Personalizzate la cover dello smartphone, una t-shirt, il cuscino, un portachiavi, un album portafoto e tanti altri oggetti che il vostro partner potrà portare sempre con sé. Online trovate tantissime idee. Regalate una stella, sì, proprio una stella con […]

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Il Diario: una forma narrativa con una lunga e interessante storia

Il Diario è una forma narrativa di carattere intimistico che ha alle spalle un’interessante storia e una lunga e fortunata carriera. Di Anna Rita Rossi Se qualcuno pronuncia la parola Diario viene subito in mente, almeno a me, il famoso diario di Anna Frank. Un esempio notevole di questa forma narrativa, soprattutto per quello che rappresenta: le memorie di una persona comune con i suoi desideri, paure e sentimenti che vengono cancellati dalla follia umana.Forse, quello che colpisce di più e che ci ha spinto ad addentrarci nelle pagine di questo diario è che ognuno di noi avrebbe potuto essere Anna Frank. In ogni caso, il diario  è una forma narrativa molto diffusa e ha una lunga storia. È caratterizzato dall’annotazione costante, in ordine cronologico, di avvenimenti di solito intimi dell’autore. Alla base c’è il desiderio di fare chiarezza, di dare un ordine ai propri pensieri e agli accadimenti che segnano la giornata. Ho sempre pensato che il diario fosse una forma narrativa più consona al pensiero femminile, per la vocazione più conosciuta di questo genere all’introspezione, alla ricerca di sé, ma in realtà, ci sono anche molte altre forme di diario dove le annotazioni non sono di carattere personale, bensì sociale, politico, economico o scientifico.Alcuni scrittori hanno scelto la forma del diario per farne un’opera letteraria, molti di questi diari raccontano storie inventate e l’autore del diario è un personaggio creato ad hoc. Il linguaggio del diario solitamente è semplice, in alto nella pagina è appuntata la data cui si riferisce ogni “resoconto”; il destinatario, come in una lettera, che però non verrà mai spedita, può essere il diario stesso o un amico immaginario. Le prime forme di Diario risalgono al Medioevo ed erano definiti: libri di ricordanze, in pratica, erano una serie di memorie scritte per sé o per […]

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Giornata Internazionale della tolleranza zero nei confronti delle pratiche di mutilazione genitale femminile

La Commissione Ue celebra l’evento ricordando dati e iniziative di contrasto ad un problema ancora troppo sottaciuto e nascosto, purtroppo ben più diffuso di quanto si immagini. Di Alberto Piastrellini Oggi, 6 febbraio, si celebra la Giornata Internazionale della tolleranza zero nei confronti delle pratiche di mutilazione genitale femminile, istituita dall’Assemblea generale dell’ONU il 20 dicembre 2012, con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione e azioni concrete per combattere la pratica delle mutilazioni genitali femminili. Usanza raccapricciante e ancora troppo diffusa in alcuni Paesi del mondo, purtroppo eseguita, spesso in casa o comunque in strutture ove non è possibile garantire alcun controllo igienico o medico, anche in Occidente, ovviamente di nascosto. Le stime, proprio per questo molto indicative, indicano come nel mondo oltre 200 milioni di donne (500.000 nella sola Europa) siano state sottoposte a queste pratiche che nulla hanno a che vedere con la salute del corpo o con il benessere, rientrando nel nebuloso e tutto soggettivo territorio della tutela dell’onore e della tradizione. Al ritmo attuale, si teme che di qui al 2030, altri 68 milioni di giovani ragazze dovranno subire questo trauma nei Paesi ove tali azioni sono praticate abitualmente (e quindi più o meno censibili). Ricordiamo che sotto la denominazione di mutilazione genitale femminile rientrano tutta una serie di operazioni che vanno dall’escissione parziale a quella completa dei genitali femminili esterni; dalla rimozione parziale o totale del clitoride alla rimozione di piccole e grandi labbra, sino al restringimento dell’apertura vaginale con la sutura successiva alla rimozione delle parti esterne. Si possono ben immaginare le conseguenze invalidanti fisiche e psicologiche nel breve e nel lungo periodo per chi subisce tali operazioni senza contare i rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti non chirurgici e dall’operato di persone non professioniste in campo medico-chirurgico. In occasione della Giornata Internazionale l’Alto rappresentante […]

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Al via oggi il 69° Festival di Sanremo

Al popolare Festival di canzone italiana, R&A Radio dedica 4 spazi giornalieri in diretta con ospiti ed interviste originali per scoprire curiosità, i dietro le quinte, i retroscena e le anticipazioni dell’evento più atteso dell’anno. Di Alberto Piastrellini È la competizione canora più attesa d’Italia, la passerella più ambita per cantautori ed interpreti di riconosciuta fama nonché trampolino di lancio per giovani e nuove proposte della scena musicale nazionale: naturalmente è il Festival di Sanremo! 69 anni appena compiuti ma sembra non temere i segni del tempo questa singolare tenzone a suon di note e gorgheggi nata quando ancora il mezzo più diffuso era la radio e il concetto di spettacolo era tutto nella mente e nella magia dei suoni e delle melodie e cresciuta di pari passo con l’evoluzione sociale ed economica del Paese sino a diventare, soprattutto in qualche edizione, solo un grande spettacolo di intrattenimento ad uso del servizio pubblico televisivo. In questo senso, negli anni si è assistito ad una moltiplicazione degli eventi che gravitano attorno a Sanremo, prima e dopo, in un’esplosione di contenuti di informazione, approfondimento e semplice gossip che troppo spesso hanno poco a che fare con la musica in sé, ma ne costruiscono una sorta di mito ad uso e consumo del mercato. Quel mercato che, proprio a causa della facilità di scaricare musica quasi gratis sui vari device, ormai vere e proprie estensioni di ognuno di noi, sta soffrendo, negli ultimi anni, di una vera e propria rivoluzione in cui la musica, le canzoni, sono diventate semplici merci di consumo dalla vita brevissima. In questo senso ci sembra interessante la volontà della direzione artistica dell’inossidabile Claudio Baglioni, per il suo secondo anno consecutivo al timone del grande carrozzone di voler riportare in primo piano il genere canzone (certo declinato in tutte […]

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L’alimento amico delle donne: il latte

Come prevenire l’osteoporosi con il latte. Di Serena Lepri Tolstoj diceva che le donne sono una vite su cui gira tutto e per far sì che la donna sia capace di reggere e sorreggere tutto ciò che la circonda è fondamentale che sia forte. La forza deve esserci nel coraggio, nelle azioni e nei pensieri delle donne ma anche nel fisico. Soprattutto quando la vita di una donna si affaccia verso la menopausa, lei deve saper accogliere questo periodo di profondi cambiamenti con grande forza. La menopausa, purtroppo, porta la donna alla predisposizione di un maggior numero di patologie in quanto viene a mancare il potere protettivo degli estrogeni che la accompagnava fino a ieri. L’osteoporosi è una di quelle malattie da combattere e se ne può prevenire l’insorgenza con un alimento alleato delle donne: il latte. Ormai è largamente conosciuto il binomio calcio–ossa, ma forse non molti conoscono il motivo chimico che c’è dietro questa relazione. Il latte, in realtà, contiene pochissimo calcio rispetto ad altri alimenti. Infatti, 100 g di latte contengono 120 mg di calcio, 100 g di parmigiano ne contengono 1200 mg, cioè oltre 1 g! Vi chiederete, allora, come mai non si consiglia il formaggio per chi ha problemi ossei e/o di malassorbimento di calcio, visto che ne contiene molto di più. La risposta sta proprio nella composizione chimica nel latte, in come è fatto, ovvero nelle interazioni che si instaurano tra il minerale e le altre molecole del latte. Solo per annoverarne una, il latte contiene il lattosio, il suo zucchero per eccellenza, che, nel nostro intestino, viene trasformato in acido lattico. La tanto acclamata flora batterica del nostro colon riesce a creare, a partire dal lattosio, un ambiente relativamente acido, il quale favorisce l’assorbimento del calcio. Nel formaggio, invece, il lattosio non è […]

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