di Glenda Oddi La violenza sulle donne non può essere solo fisica, esiste anche quella che agisce a livello psicologico ed è capace di lasciare segni profondi nella mente della vittima. L’abuso psicologico è quindi quella condizione in cui una persona opera in modo da svilire, umiliare, spaventare qualcun altro al fine di sottometterlo e controllarlo psicologicamente. Molte donne subiscono questo genere di violenze per lungo tempo senza riuscire a liberarsi dalla morsa del proprio aguzzino, questo perché subentra una condizione di svilimento tale da non riuscire a reagire e anche perché quando ci si trova coinvolti in prima persona non è sempre semplice riconoscere i segnali della violenza psicologica. Per comprendere se la relazione che si sta vivendo è tossica bisogna prestare attenzione a questi segnali: Desiderio di controllo: chi compie questi abusi cerca di sapere sempre dove sia la donna e pretende di decidere cosa può e non può fare e le persone che deve frequentare. Impartisce ordini e pretende che siano eseguiti. Prende decisioni al suo posto senza avere cura di ciò che lei vuole; Umiliazioni private e pubbliche: il partner mira a svilire l’autostima della donna con battutine, critiche e insulti. Questo non avviene solo in privato ma anche in pubblico al fine di umiliarla; Colpevolizzazione della vittima: il partner mette in atto continui rimproveri verso la donna, ogni volta che qualcosa non va scarica la responsabilità dell’accaduto su di lei; Generazione di sentimenti di vergogna: il partner fa notare alla donna i suoi difetti, se presenta delle lamentele la ridicolizza svilendo le sue esigenze come fossero qualcosa di poco valore per le quali pretende un’attenzione eccessiva; Abbandono ed isolamento: chi compie questo tipo di abusi tende a fare “terra bruciata” intorno alla vittima: mira ad allontanarla da parenti e amici in modo che si senta
di Benedetta Giovannetti A parte il classico rosso che spopola ogni anno per natale possiamo sbizzarrirci con oro, argento o glitter o con del french a tema natalizio magari con base rossa e punta in oro o argento; o magari sfruttare qualche colore pastello su cui disegnare delle lucine natalizie. Una bella idea potrebbe essere una base rosso glitterata con degli alberelli dorati disegnati a mano, o una base pastello con dei fiocchi di neve. E che dire di una base bianca con una renna natalizia dal naso rosso? La classica Rudolph? Simpaticissima. Ma si può anche optare per le classiche palline che decorano gli alberi di natale o i bastoncini di zucchero rossi e bianchivi assicuro che l’effetto è strepitoso. Altra idea molto carina è magari una bella base scura con degli alberi di natale innevati dipinti di bianco, o un bel faccione sorridente di santa claus. Se poi volete qualcosa che unisca natale e capodanno allora potete abbinare su una base scura, decorazioni natalizie tipo le classiche paline magari dorate e i flute dello spumante così sarete perfette in entrambe le occasioni.
di Glenda Oddi Il colesterolo è un grasso principalmente prodotto dal nostro stesso organismo attraverso il processo metabolico e solo in minima parte introdotto per via alimentare. La sua valenza non è solo negativa perché è una sostanza fondamentale per il nostro corpo per favorire processi come la formazione della bile nella digestione, la produzione di vitamina D, il mantenimento del sistema nervoso e la produzione di ormoni. Malgrado questo l’eccesiva presenza di colesterolo nel sangue può rappresentare un rischio per la salute. Tra le malattie in cui incide maggiormente abbiamo infarto e ictus, per questa ragione il suo valore deve essere tenuto sotto controllo con attenzione attraverso le analisi del sangue. Spesso la genetica è determinante per spiegare la maggiore o minore tendenza del corpo a produrre colesterolo ma possiamo dare una mano al nostro organismo attraverso un corretto regime alimentare. Tra i cibi che aiutano a ridurre la sua presenza nel sangue abbiamo tutti quelli caratterizzati da un basso contenuto di grassi saturi e con contenuto invece di grassi monoinsaturi (olio d’oliva) o con acidi grassi polinsaturi (salmone, tonno, sgombro ecc.). Questi ultimi due componenti non sono infatti nocivi per la salute. Altre fonti di nutrimento volte ad abbattere i valori del colesterolo sono la frutta, la verdura, i cereali e carni magre (per es. pollo). Gli alimenti da ridurre nel consumo, invece, sono tutti quelli con alta concentrazione di grassi come burro, uovo, insaccati e carni rosse. In cucina è da evitare la pratica della frittura e ricordare di eliminare prima della cottura della carne tutto il grasso visibile e la pelle nel pollame. In ultimo è possibile sostituire nell’esecuzione delle ricette che prevedono uova intere l’albume con aggiunta di tuorli extra. In ultimo una corretta alimentazione dovrebbe essere corredata da una certa attività fisica.
di Benedetta Giovannetti Perfetto piatto autunnale, perfetto come piatto unico se accompagnato ad una polenta o ad un purè di patate. Come funghi si sposano bene i finferli oppure vanno bene anche i porcini o i galletti qualora non si riuscissero a trovare. Ingredienti per quattro persone 800 grammi di carne di vitello (pesce o noce) 80 grammi di burro 40 grammi di olio extravergine di oliva 1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro 2 aglio 300 grammi di funghi finferli già puliti 500 grammi di brodo vegetale 100 grammi di vino bianco secco 50 grammi di farina 00 Sale q.b. Pepe q.b. In una pentola capiente versate l’olio extravergine di oliva e i 40 grammi di burro, poi aggiungete l’aglio, il rosmarino e l’alloro e lasciateli soffriggere per un paio di minuti e aggiungete i funghi, saltate a fiamma vivace per 3 o 4 minuti, Una volta che i funghi sono pronti toglieteli dalla padella e metteteli da parte, tagliate a cubetti di 3 cm circa il vitello e passatelo nella farina facendola aderire bene alla carne, poi nella stessa pentola usata per i funghi aggiungete i rimanenti 40 grammi di burro, scaldatelo e unite i bocconcini di vitello facendolo rosolare fino a doratura completo e al totale assorbimento dei succhi della carne. Sfumate con del vino bianco, aggiungete i funghi e il brodo vegetale, aggiustate a piacimento di sale e pepe e fate cuocere a fiamma bassa per un’ora e mezza, tenendo lo spezzatino coperto con il coperchio e mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi sul fondo. Una volta che la carne sarà tenera spegnere la fiamma, eliminare alloro e rosmarino e servire lo spezzatino ai funghi ben caldo
I cibi che aiutano durante la mestruazione. Glenda Oddi Il corpo femminile cambia in continuazione le proprie esigenze alimentari in relazione alla fase del ciclo mestruale che sta vivendo. La variazione della produzione ormonale nei vari “periodi” non incide solo sull’umore ma anche sulla nostre necessità fisiche e la fase della mestruazione è senza dubbio quella che mette più a dura prova il corpo. Ci si può dare una mano conoscendo le proprie esigenze fisiologiche e facendo attenzione all’alimentazione. Provare per credere! Ecco dei must da seguire: Assumi alimenti ricchi di ferro: La quantità di questa sostanza nel nostro corpo scende drasticamente a causa delle perdite di sangue. Cibi come pesce, legumi, carne ne sono ricchi per cui la loro consumazione aiuta a riequilibrare i valori; Regolarizza il transito intestinale: i processi che interessano l’apparato gastrointestinale tendono a rallentare o comunque perdere regolarità per questo è importante assumere alimenti ricchi di fibre che risulteranno in grado di aiutare (verdura, legumi e cereali); Tieni alto l’umore: a causa dei mutamenti ormonali che caratterizzano il periodo mestruale i cambiamenti d’umore e la tendenza alla tristezza e alla depressione sono sempre in agguato. Cibi ricchi di magnesio, che ha una funzione antidepressiva, aiutano a dare maggior stabilità emotiva (per esempio le verdure a foglia verde); Combatti i dolori mestruali: lo si può fare attraverso il consumo di cibi ricchi di magnesio, omega 3, vitamina B1 e vitamina E come pesce azzurro, frutta secca, barbabietole rosse ecc.; Evita i cibi che aumentano gonfiore, ritenzione idrica, dolori addominali e sbalzi d’umore: questi sono tutti quegli alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sostanze eccitanti (dolci, caffè, tè ecc.).
di Benedetta Giovannetti Il calendario dell’avvento è un calendario che mostra i giorni rimanenti fino alla vigilia di Natale ed è un’usanza molto diffusa nei paesi di lingua tedesca dedicata ai bambini per accompagnarli nel periodo di attesa della grande gesta e che ha preso piede anche da noi in Italia. I primi calendari dell’avvento tradizionali facevano partire il conto dalla prima domenica dell’avvento, mentre oggi si usa farlo partire dal primo dicembre. I calendari dell’avvento per i più piccoli di solito si caratterizzano in 24 finestrelle di cartone riempite con forme di cioccolato, raffiguranti motivi natalizi.Tuttavia da qualche anno è possibile anche per gli adulti vivere o rivivere la magia di questi calendari poiché ne stanno uscendo tanti contenenti sorprese “da grandi.”Si trovano infatti in commercio calendari dell’avvento che al posto di cioccolatini contengono al loro interno soprese che vanno da campioncini di make up a gioielli. Varie sono le marche e varie le fasce di prezzo ma tutte hanno più o meno la stessa forma; si tratta di una scatola con tanti cassettini numerati dall’uno al 24 che possono contenere smalti, rossetti, creme maschere per il viso, oppure ciondoli argentati e dorati da abbinare ad una collana degli stessi colori.Ma anche per i bambini è possibile offrire qualcosa di simile se non si vuole ricorrere al classico calendario con cioccolata e figure. Stanno infatti uscendo anche per loro calendari ispirati ai personaggi dei cartoni più amati dai bambini contenenti gadget, prodotti di cancelleria e accessori ufficiali.Sono dunque delle fantastiche idee regalo in attesa della festività natalizia
di Glenda Oddi L’endometriosi è una malattia che colpisce esclusivamente i soggetti femminili perché legata al loro caratteristico apparato riproduttivo. In Italia ne sono affette circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva con maggior incidenza nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni. Il nome stesso della patologia indica l’infiammazione dell’endometrio, una mucosa che di norma va a rivestire le pareti dell’utero ma che, in questi casi, invece, fuoriesce da esso generando dolore all’addome e problematiche intestinali. La sintomatologia caratteristica di questa patologia consiste in dolori forti durante il periodo mestruale, premestruale e durante quello di ovulazione, associati a dolori cronici nei rapporti sessuali e senso di affaticamento. Non si è fatta ancora definitivamente chiarezza sulle cause di tale patologia ma una delle ipotesi più accreditate vuole che le contrazioni uterine caratteristiche del periodo mestruale generino il passaggio di frammenti di endometrio dall’utero all’addome attraverso le tube. La diagnosi è legata ad una serie di analisi che lo specialista può consigliare in base ai singoli casi: esami del sangue specifici, ecografia, visita ginecologica ecc. Riguardo la cura dell’endometriosi: la soluzione più efficace è garantita dall’asportazione chirurgica dell’endometrio senza compromettere in alcun modo la capacità riproduttiva della paziente. La tendenza cronica della patologia potrebbe richiedere più interventi in laparoscopia a distanza di tempo. Gli acuti dolori sono spesso fronteggiati attraverso terapia con progestinici che però serve solo ad intervenire sui sintomi e tende a portare allo sviluppo di effetti collaterali rilevanti se impiegata per lunghi periodi. Tra le conseguenze più severe della patologia c’è la compromissione in una percentuale piuttosto alta di soggetti della capacità di generare. Circa il 30-50% delle donne infertili, infatti, soffrono di questa patologia. A causa della natura aspecifica dei sintomi molte donne non sanno di esserne affette, per tale ragione il Ministero
di Benedetta Giovannetti Halloween è una festa di origine celtica che nel ventesimo secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme macabre e commerciali con cui è nota ancora oggi. Tale usanza poi si è diffusa in molti paesi del mondo con varie manifestazioni. La storia di Halloween ha varie origini: chi la riconduce alla festa romana dedicata a Pomona o nella festa dei morti chiamata Parentalia, chi la ricollega alla festa celtica chiamata Samhain nome che approssimativamente significa fine dell’estate. In Italia nell’840 con papa Gregorio IV fu istituita la festa di Ognissanti in modo da creare così una continuità col passato sovrapponendo la festività cristiana a quella più antica. Per quanto riguarda le origini del nome la parola rappresenta una variante scozzese dal nome competo All Hallow’s Eve che tradotto significa Notte di tutti gli spiriti sacri. L’uso delle zucche intagliate risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime del purgatorio. La rapa è stata usata in Irlanda e Scozia ma gli immigrati del nord America usavano la zucca originaria del posto. Anche il dolcetto o scherzetto che i bambini fanno di casa in casa è una pratica che risale al medioevo ed è la pratica dell’elemosina che la gente povera compiva la notte di Ognissanti ricevendo cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della commemorazione dei defunti che è il due novembre.
Qualche consiglio per rendere felice il nostro felino di Glenda Oddi Avere un gatto fa bene alla salute sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Chi ne ha uno sa che è sbagliata la convinzione secondo la quale sono animali solitari. Sono amanti delle effusioni e del contatto fisico per questo riescono a trasmettere affetto e amore. Ѐ stato provato che il solo guardare video con gatti porta il nostro organismo a rilasciare ossitocina, mentre accarezzarne uno genere una sensazione di relax. Le loro fusa sono per molti un aiuto per conciliare il sonno, così come sentire il loro colpo caldo e peloso accoccolato su di noi. Il loro essere sornioni, insieme alla loro eleganza, trasmette psicologicamente un senso di tranquillità e pace. Ma come sdebitarci per tutto questo? Ecco dei consigli per prenderci cura dei nostri amici: Il cibo deve essere scelto e razionato con cura. I gatti non si adattano a mangiare quello che “passa il convento”. Se una pietanza non è di loro gradimento preferiranno digiunare. Bisogna prestare dunque attenzione ai loro gusti proponendo diversi alimenti e notando quali amano di più. Attenzione a dosare le quantità, perché quando viene dato loro qualcosa che apprezzano non hanno il senso della misura, cosa che li farà facilmente ingrassare; Il ritmo di vita dei gatti è inverso rispetto al nostro. Sono animali principalmente notturni, per questo dormono quasi sempre durante il giorno. Bisogna rispettare il loro riposo, non dimenticheranno il fatto di essere stati disturbati. Ѐ possibile porre negli ambienti più protetti della casa coperte e giacigli che possano aiutarli a trovare un rifugio dove si sentano tranquilli e non vengano disturbati; I gatti amano vivere in ambienti puliti. Fondamentale soprattutto l’igiene dei loro rifugi e della lettiera. Questo farà felici i vostri amici
di Benedetta Giovannetti Oltre al trucco e parrucco, appunto ideale per una perfetta notte di Halloween è di sicuro una manicure a tema, quindi via a smalti colorati e trame come non mai. Smalti dark e molta fantasia sono i requisiti indispensabili per una perfetta riuscita. Un’idea semplice e carina è l’unghia naturale o con una passata di smalto trasparente ed uno smalto rosso per simulare una goccia di sangue, oppure lasciate crescere le unghie e simulate la cucitura della bocca dello spaventapasseri sulla linea del french. Volete una cosa meno horror? Delle classiche zucche sorridenti daranno lo stesso quella tradizione di festa lasciando però un aspetto meno creepy alle vostre unghie. Vi piacciono le case stregate o le storie di fantasmi? Ragnatele e fantasmini fanno al caso vostro e se magari al fantasmino conferiamo un aspetto fluorescente l’effetto è ancora più particolare. E che dire di una bella base viola e dei ragnetti con occhi a palla? Molto spiritosi. Non vi resta dunque che scegliere tra le fantasie descritte quella che vi piace di più e farla sulle vostre unghie, se non avete una grande manualità potete rivolgervi ad un estetista professionista e poi… Dolcetto o scherzetto? immagine di copertina: https://unghie-gel.com/halloween/_5280_unghie-halloween-5/
di Glenda Oddi Il sole, lo smog, il vento, la messa in piega con la piastra…sono tante le cose che mettono duramente alla prova i nostri capelli e li rendono fragili e secchi. L’effetto covone di paglia è sempre in agguato, ma basta avere un po’ di attenzione in più per riportare la nostra chioma ad avere un aspetto sano. La regola numero uno è: usa con moderazione phon e piastra per la messa in piega e proteggi i capelli con un termoprotettore prima di sottoporli al calore di questi apparecchi. In secondo luogo evita di lavarli molto spesso, lo shampoo, per quanto di qualità, è comunque un prodotto che secca e “aggredisce”. Sarebbe ideale non superare i due lavaggi a settimana. In terzo luogo evita decolorazioni e trattamenti aggressivi (stiraggio, permanente ecc.). In quarto luogo nutri i tuoi capelli: usa sempre il balsamo, applica in aggiunta anche una maschera o usa un impacco di olio nutriente prima della doccia. Tra i prodotti più efficaci per i capelli secchi e fragili abbiamo: olio di cocco, olio di ricino, olio di semi di lino, gel di aloe vera, olio essenziale di ylang-ylang. Maschere, impacchi e balsami risultano davvero efficaci solo se associati a costanza e pazienza. Bisognerà impiegarli sempre e tenerli in posa per un tempo ragionevole affinché facciano effetto. Il balsamo dai 3 ai 5 minuti circa, la maschera fino a 10-15 minuti, l’impacco d’olio per almeno un’ora ma si può lasciare agire anche per tutta la notte. I risultati non saranno immediati ma la perseveranza verrà premiata.
di Benedetta Giovannetti Ingredienti per sei persone 1 coniglio non troppo grosso 1 spicchio di aglio 100 ml di olio extravergine di oliva 2 cucchiai di farina 2 bicchieri di birra chiara non amara 2 scalogni 1 mazzetto di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, prezzemolo, timo) ½ litro di brodo biologico Sale Pepe Mettete il coniglio a mollo per un’intera notte e poi scolatelo bene e tagliatelo a pezzi il più possibile regolari. Fate imbiondire l’aglio con l’olio in una pentola bassa e capace, aggiungete i pezzi di coniglio infarinati rapidament4e e fateli rosolare a fuoco vivo. Bagnateli poi con la birra e lasciateli sfumare. Unite gli scalogni tagliati a strisce sottili e il mazzetto di erbe legate insieme. Salate e pepate. Versate alla fine il brodo e coprite con il coperchio, poi ultimante la cottura a fuoco medio. Servite su un piatto da portata irrorando i pezzi di coniglio ancora caldo con il sughetto in modo da gustare appieno la carne profumata e tenerissima.
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