NINFA: L’IMPRONTA FEMMINILE DI UN GIARDINO STORICO
Sottotitolo: Ai piedi dei monti Lepini, a due passi da Roma, un luogo incantato di acque e di verde, frutto di una sapiente e secolare gestione del territorio e, non ultima, dall’impronta squisitamente femminile. Di Alberto Piastrellini Vi sono luoghi magici, dove la Natura sembra regnare incontrastata sulle rovine dei secoli passati, luoghi dove lo Spirito del luogo si manifesta nelle polle d’acqua cristallina, nei rampicanti che abbracciano le antiche pietre, negli alberi secolari che paiono dotati di una personalità propria come si narra nel folklore del Nord Europa ove, in alcuni casi, non c’è separazione di specie fra la pianta e la Fata che la abita. È a pochi passi da Roma, nel territorio del Comune di Cisterna di Latina e già il nome evoca l’immagine di un luogo “diverso”, un “altrove” sospeso in una dimensione parallela: è il Giardino di Ninfa. Classificato da autorevoli riviste inglesi tra i dieci Giardini più belli al mondo e premiato alcuni mesi fa all’European Garden Award nella Sezione: “L’eredità europea dei giardini e del giardinaggio”, il Giardino ha una storia plurisecolare a partire dal tempietto di epoca romana, dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive, costruito nei pressi dell’attuale parco. SETTE SECOLI CON I CAETANI La storia di Ninfa, è antichissima, affonda le radici nella Roma classica, ma è nel X Sec d. C. che sembra risorgere dalla polvere dei secoli precedenti quando, assunta a stato di città, passa sotto la giurisdizione di importanti famiglie locali come i Conti di Tuscolo, i Frangipani, gli Annibaldi, i Colonna e infine la potente famiglia dei Caetani. Proprio un famoso, quanto discusso esponente della famiglia, Benedetto, più noto col nome di Papa Bonifacio VIII, aiutò suo nipote Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre città limitrofe, segnando l’inizio della presenza
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