Anfitrite, la graziosa e potente nereide che divenne la regina del mare.
La sua storia è avvolta da mistero e fascino, intrecciandosi con il destino degli dei dell’Olimpo, in particolare con quello del possente Poseidone, il dio dei mari.
Chi era Anfitrite
Anfitrite era una delle cinquanta figlie di Nereo e Doride, antiche divinità marine che personificavano le onde e le acque salate. Come le sue sorelle, Anfitrite era conosciuta per la sua bellezza e il suo potere, ma fu il suo destino a essere particolarmente straordinario. La leggenda narra che fosse talmente affascinante che Poseidone, il dio del mare, s’innamorò perdutamente di lei.
L’amore di Poseidone (Nettuno per i Romani) per Anfitrite è uno dei racconti più celebri della mitologia greca.
Si narra che il dio dei mari abbia corteggiato la Nereide con tutte le sue forze, ma lei inizialmente rifiutò le sue avances e fuggì nelle profondità dell’oceano per sfuggire alla sua corte. Tuttavia, Zeus, il re degli dei, intervenne e convinse Anfitrite a sposare Poseidone, rilevando l’importanza dell’unione tra le divinità marine.
Il culto di Anfitrite era diffuso in varie regioni della Grecia, soprattutto nelle città costiere e tra i marinai. Era spesso invocata per ottenere protezione durante i viaggi in mare e per placare la furia degli elementi. I marinai le offrivano sacrifici e pregavano affinché assicurasse loro un viaggio sicuro e prospero.
Anfitrite, venerata in varie città greche, riceveva onori insieme a Poseidone, il dio del mare. Spesso raffigurata come regina del mare, compariva su un carro marino o in groppa ad animali marini. Un famoso esempio di questa venerazione è il dono votivo commissionato da Erode Attico per il tempio di Poseidone sull’Istmo di Corinto. Questa composizione artistica raffigurava Anfitrite e Poseidone su una quadriga, circondati da figure mitologiche come Tritone, Palemone, le Nereidi, i Dioscuri, Galene (la personificazione della calma del mare) e altre divinità marine. Questo dono testimonia la grande importanza e il culto diffuso di Anfitrite nella cultura greca antica.
Anfitrite rimane una delle figure più affascinanti e misteriose della mitologia greca. Il suo matrimonio con Poseidone simboleggiava l’unione tra terra e mare, e il suo dominio sulle acque profonde rappresentava il potere e la bellezza del mare stesso.
Il mito di Anfitrite e la Storia dell’Arte
La sua leggenda ha ispirato artisti di tutte le epoche, sia scultori sia pittori.
In epoca ellenistica e romana spesso era rappresentata su ceramiche e mosaici, da sola oppure in coppia con il marito Poseidone.
Il mosaico più celebre è quello scoperto a Ercolano durante gli scavi archeologici negli anni Trenta del secolo scorso.
Il mosaico di Nettuno e Anfitrite del I secolo d.C. adorna una parete della Casa di Nettuno e Anfitrite a Ercolano, sovrapposto a una precedente decorazione pittorica visibile alla base. È incorniciato da conchiglie e due bordi verdi e blu. Al centro, i due protagonisti sono raffigurati in una posa simile a una fotografia, all’interno di una nicchia pentagonale. Sopra di loro, una conchiglia stilizzata è sostenuta da elementi decorativi egittizzanti e colonne con un architrave decorato. Predominano le tonalità di blu, con tessere in pasta vitrea.
In pittura il mito di Anfitrite e Poseidone (Nettuno) è stato raffigurato da moltissimi artisti, specialmente tra la fine del Cinquecento e per tutto il Seicento.
La celebre coppia è stata rappresentata di solito mentre si celebrava il loro matrimonio in un ambiente marino, tra onde, tritoni, cavalli marini e ninfe del mare.
La Galleria degli Specchi è una sala monumentale nel Palazzo Medici Riccardi di Firenze. Famosa per gli affreschi barocchi di Luca Giordano, realizzati tra il 1682 e il 1685, celebra l‘Apoteosi della dinastia Medici ed è uno dei capolavori del pittore napoletano.
In uno di questi affreschi della volta di Palazzo Medici Riccardi, il grande artista rappresenta “Il trionfo di Nettuno“. In questa scena, le divinità marine circondano la cerimonia nuziale tra Nettuno e Anfitrite. All’epoca, era comune nelle raffigurazioni mitologiche e allegoriche rappresentare l’uomo come un soggetto maturo e la donna come una giovane.
Anche Nicolas Poussin, celebre pittore francese, ha dipinto il medesimo soggetto.
Il suo quadro intitolato Il trionfo di Nettuno del 1634, rappresenta la coppia divina mentre cavalca sul carro regale trainato da cavalli marini e circondati da ninfe e tritoni.
Il dipinto si può ammirare al Philadelphia Museum of Art, Philadelphia USA.
By Rosa Maria Garofalo