Un recente studio dell’Università di Copeaghen ha rilevato che la carenza di acido folico nel sangue determinerebbe anomalie cromosomiche più dannose di quanto finora si pensasse.
Di Carmela Marinucci
Il folato, noto anche come acido folicoo vitamina B9, è una vitamina essenziale per la salute umana, tant’è che la ricerca scientifica ha collegato la sua carenza ad una serie di malattie, tra cui anemia, malattie mentali, demenza senile, cancro.
Il deficit di folato durante la gravidanza è anche associato a difetti alla nascita tra cui difetti del tubo neurale (deformazione del cervello e del midollo spinale).
È difficile trovare oggi una donna incinta che non conosca l’importanza del folato nella prevenzione dei difetti congeniti.
Tuttavia, poiché il corpo non può immagazzinarlo, il folato deve essere ricavato da alimenti che ne sono ricchi, come verdura e frutta o con l’assunzione di integratori di acido folico.
Fino ad ora, però, i ricercatori non erano mai stati in grado di stabilire la causalità, cioè se la deficienza di folato causi direttamente i disturbi o se questi siano l’effetto secondario della carenza di folati.
Un recente studio (Folate deficiency drives mitotic missegregation of the human FRAXA locus)pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS–Proceedings of the National Academy of Sciencesha fatto un po’ di luce sulla questione.
Lo Studio è stato sostenuto in parte dal Progetto europeo CHROMAVISION, finanziato dall’UE nell’ambito del Programma Horizon 2020e che si concluderà a maggio di quest’anno, volto a comprendere appieno la gamma di malattie legate agli errori nella divisione cellulare e i meccanismi cromosomici, favorendo così la scoperta di farmaci.
I risultati dello Studio, condotto presso l’Università di Copenaghen, indicano che la carenza di folato può causare problemi legati alla divisione cellulare e alla replicazione del DNA.
“Nello studio, dimostriamo che la deficienza di acido folico porta a livelli più elevati di anomalie cromosomiche più dannose di quanto si pensasse in precedenza– ha affermato uno degli autori dello Studio, il Prof. Ying Liudel Centro per la stabilità cromosomica presso il Dipartimento di Medicina cellulare e molecolare dell’Università di Copenaghen – Ciò fa sì che le cellule figlie ereditino una quantità errata di DNA in seguito alla divisione cellulare o, in alcuni casi, addirittura a perdere un intero cromosoma. Questo potrebbe spiegare perché la carenza di folato è associato a malattie come infertilità, disturbi della salute mentale e cancro”.
Secondo il Prof. Liu, tutti, non solo le donne incinte dovrebbero porre attenzione sulla presenza di questa vitamina. “La carenza di acido folico influisce sul mantenimento del cromosoma e, una volta che una cellula ha perso un cromosoma o parte di essa, non può più essere riparata. Cioè, una volta che la divisione cellulare è andata male, non è possibile risolverlo successivamente consumando un sacco di acido folico. Una volta che il danno è stato fatto, è irreversibile”.
“Pertanto – ha concluso Liu – abbiamo bisogno di una guida che ci indichi quale dovrebbe essere il livello di folato nel sangue nella popolazione in generale”.
Un campione di sangue può determinare il livello di folato nel sangue.
Attualmente, l’assunzione raccomandata nella popolazione generale è 0,4 mg/die.
Per le donne, tuttavia, il fabbisogno nutrizionale giornaliero di folati aumenta durante il periodo della gravidanza e durante l’allattamento.
In particolare, nelle donne in età fertile, che programmano o non escludono una gravidanza e per quelle in gravidanza, l’assunzione di acido folico raccomandata è di 0,6 mg/die (poiché il feto attinge alle risorse materne) e durante l’allattamento è di 0,5 mg/die (per reintegrare le quantità perse con il latte materno).