Sandra Milo è morta lo scorso 29 gennaio, aveva 90 anni, 70 dei quali trascorsi nello spettacolo
E così se ne è andata anche Sandra Milo, all’anagrafe Salvatrice Elena Greco. Lo scorso 29 gennaio, sulla soglia dei 91 anni, ci ha lasciati una delle attrici più iconiche e chiaccherate del panorama cinematografico italiano, anche se la Milo fu anche popolare presentatrice Tv (“Piccoli fans”, “L’amore è una cosa meravigliosa” e tante altre trasmissioni per il piccolo schermo). Non si è mai capito se questa artista “ci fosse” oppure “ci facesse”, se era davvero la Venere svampita, capace di fare innamorare le personalità più importanti e carismatiche, oppure se, dietro quella sua maschera da “oca” si nascondesse un cervello fa “faina”, furba nel cucirsi addosso un costume che le ha permesso di essere celebre per decenni.
Sandra Milo la si vedeva recitare e presentare dal 1955, ha fatto parlare di sè su tutti gli organi d’informazione, è stata al fianco di mostri sacri dell’arte, dello spettacolo e perfino della politica; forse anche per questo, chi non è più un ragazzino, conoscendo la “Sandrocchia” nazionale, aveva la sensazione che questa bionda creatura fosse qualcosa di eterno. Sandra Milo si è sempre innamorata di uomini dal fascino intellettuale, ha sempre considerato Federico Fellini il più grande amore della propria vita, anche se, in una trasmissione Tv di una decina d’anni fa, la nipote di Fellini, Francesca Fabbri, volle sementire la narrazione sull’amore tra lo zio e l’attrice appena scomparsa.
Sandra ha avuto tre figli: Deborah, dal produttore greco Moris Ergas, Ciro e Azzurra, dal medico Ottavio De Lollis; i suoi amori sono quasi sempre stati agitati, confidò di aver fatto soffrire qualche uomo e di aver conosciuto la violenza da parte del maschio, quella psicologica e quella fisica, perchè lei si è sempre considerata una donna libera e troppi uomini non sopportano le donne con le “ali”, preferendole dentro una “gabbia”. Ha conosciuto quindi il dramma delle botte e quello di avere una figlia (Deborah) fuori dal matrimonio, in anni in cui i bambini illegittimi erano fortemente discriminati e i gentori (soprattutto la madre) subivano una condanna sociale atroce.
Insomma, la vita di Sandra Milo non è stata tutta lustrini e paiette, è stata anche sofferenza e momenti in cui ti senti costretta a ricomimciare tutto daccapo. Però quasi sempre col sorriso, sempre facendosi forza sull’amore per i figli.
Nacque a Tunisi e, in tenera età si trafserì a pochi passi da Pisa, poi a Viareggio. Recitò in 72 film ed è stata diretta dai registi più importanti della scena internazionale: Federico Fellini (in “8 e mezzo” e “Giulietta degli spiriti”), Pupi Avati (“Il cuore altrove”), Jacques Becker (“Le avventure di Arsegno Lupin”) e Roberto Rossellini (“Il Generale Della Rovere”). Ha recitato al fianco di Totò, Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Virna Lisi, passando dal genere umoristico, alla commedia, al genere drammatico al grottesco, con una leggerezza invidiabile, Anche dopo tanti anni di carriera, si approcciava sempre con l’umiltà della debuttante.
Sandra Milo è stata anche un personaggio televisivo, partendo dal 1966 con “Studio Uno”, anche se già nel 1962 si era vista sul piccolo schermo, intervistata nella trasmissione “Uomini e libri”.
Negli anni ottanta, con la conduzione di “Piccoli fans” trovò un riscontro di popolarità altissimo, grazie anche alla parodia nel programma “Drive In”.
Negli anni duemila lavora anche a teatro con opere come, “La mia vita uno spettacolo”, “Otto donne e un mistero” e “Fiori d’acciaio“.
Nel 2021 ricevette il Premio alla carriera e, con i due film girati da Fellini, ebbe il riconoscimento di migliore attrice non protagonista.