La leggendaria donna foca delle isole Fær Øer
Kópakonan è la leggendaria selkie o donna-foca delle isole Fær Øer, un arcipelago di 18 isole tra l’Islanda e la Scozia.
L’arcipelago appartiene alla Danimarca.
Chi era Kópakonan
Per quanto riguarda la leggenda mitologica delle Selkie, essa varia da un posto all’altro, mantenendo però la struttura originaria che si tratta di creature mitologiche, la quale si tramutano in esseri umani togliendosi il manto di foche.
Nel folklore delle isole Fær Øer, si credeva che le foche fossero delle persone suicide in mare, e una volta l’anno esse ritornavano sulla terraferma abbandonando momentaneamente il loro manto di foche.
Una leggenda del villaggio di Mykladalur, situato sull’isola di Kalsoy, una delle isole dell’arcipelago delle Fær Øer, narra della vicenda di una selkie e di un giovane pescatore del posto.
Egli era a conoscenza che una volta l’anno le selkie si tramutavano in donne e danzavano sulla spiaggia fino a notte fonda, e così si diresse alla spiaggia per vederle.
In spiaggia vide una bella e attraente fanciulla-selkie e se ne innamorò; nascose la pelle di foca della selkie in modo che lei alla fine della notte non potesse ritornare in mare.
La giovane selkie capì che qualcuno le aveva rubato il suo manto di foca per costringerla a rimanere sull’isola, e solo allora il contadino si fece avanti e obbligò la selkie a sposarlo se ci teneva a riavere il suo manto.
Il pescatore naturalmente non aveva alcuna intenzione di restituire la libertà alla selkie, infatti, teneva la sua pelle di foca chiusa in una cassa e portava sempre con sé la chiave.
Passarono gli anni e la coppia ebbe diversi figli e conducevano una vita normale ma un giorno il pescatore mentre era fuori a pesca si accorse di aver dimenticato la chiave a casa.
Tornò indietro velocemente per scoprire purtroppo che la moglie selkie aveva trovato la chiave e si era ripresa il suo manto di foca sparendo nel mare.
Il pescatore era rimasto solo con i figli e constatò amaramente che non si può tenere prigioniera una selkie.
La maledizione di Kópakonan
Per diversi anni, il pescatore e i suoi figli attesero con ansia il ritorno di Kópakonan ma davanti alla delusione di non vederla mai più, l’uomo astioso e assetato di vendetta, progettò insieme agli abitanti dell’isola di assassinare tutte le foche che sarebbero arrivate sulla spiaggia di Mikladalur.
La notte prima di mettere in atto il suo diabolico piano, il pescatore sognò la sua ex moglie selkie; Kópakonan gli parlava direttamente in sogno per avvertirlo sulla maledizione che sarebbe caduta sugli uomini di Mikladalur se avessero compiuto la loro vendetta malvagia:
“Tutti moriranno in mare, alcuni spazzati via dalle scogliere, altri annegati a pescare, altri inghiottiti da una tempesta, finché non ci saranno tanti morti quanti possono circondare, tenendosi per mano, le rive dell’isola di Kalsoy “.
Con la mente e il cuore inariditi dalla vendetta, l’uomo ignorò volutamente l’avvertimento di Kópakonan.
Il pescatore con gli altri uomini del villaggio, andò sulla spiaggia e tutti insieme uccisero la stragrande maggioranza delle foche che trovarono quella notte.
Da allora, non si è più vista una selkie lungo le coste di Mikladalur, e tutti gli uomini del paese sono caduti in una maledizione eterna che secondo i nativi perdura fino ai nostri giorni.
La statua di Kópakonan a Mikladalur
Il 1° agosto del 2014 è stata posta una statua rappresentante, la selkie Kópakonan sugli scogli della spiaggia di Mikladalur, villaggio sull’Isola di Kalsoy.
La statua è lunga 2,6 metri, pesa 450 kg ed è fatta di bronzo e acciaio inox. La statua è progettata per sopportare onde di 13 metri.
La statua rappresenta una giovane e bella donna nuda che si sta liberando del suo manto di foca, ha l’oceano alle spalle, lo sguardo rivolto verso la terraferma.
La statua si adatta perfettamente con l’ambiente marino circostante, i colori dell’acciaio e del bronzo fusi insieme riflettono il blu dell’oceano, l’azzurro del cielo e il grigio delle scogliere.
Quando il mare in tempesta con le sue alte onde colpisce la statua della selkie, la bella donna-foca Kópakonan pare riemergere dall’oceano.
By Rosa Maria Garofalo