L’Orto Botanico di Brera, un’oasi di verde in centro a Milano
Oggi ti portiamo a visitare l’Orto Botanico di Brera, si trova nel centro storico di Milano, situato nell’area verde del Palazzo di Brera.
Brevissima storia dell’Orto
Fu l’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1775, a voler dotare Milano di un Orto Botanico.
Il Palazzo di Brera, all’epoca del dominio austro ungarico, possedeva una grande area verde a sud del Palazzo, dove i Padri Gesuiti, subentrati ai frati Umiliati, andavano a meditare e a coltivare ortaggi ed erbe per i preparati erboristici del Convento.
Fin dal 1500 i Padri Gesuiti, vivevano nel Palazzo e vi gestivano un’importante scuola per la nobiltà milanese e per il clero.
Con la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti nel 1773, il Palazzo e le sue pertinenze divennero patrimonio dello Stato asburgico; vi furono trasferite e potenziate le Scuole Palatine, destinate all’insegnamento superiore.
Dal 1773 con l’abolizione della Compagnia di Gesù, le scuole furono trasferite nel complesso di Brera.
Nel breve volgere di due/tre decenni furono fondati l’Osservatorio Astronomico, la Biblioteca Braidense, l’Accademia di Belle Arti cui si aggiungono poi, in epoca napoleonica, la Pinacoteca e l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.
Il Palazzo di Brera e di conseguenza anche il suo Orto Botanico hanno subito alterne vicissitudini legate alla storia di Milano e dell’Italia fino al 1935, quando sono stati annessi all’Istituto Superiore di Agricoltura che, sotto il Ministero della Pubblica Istruzione, l’ha reso di competenza dell’Università degli Studi di Milano che tuttora lo gestisce.
Una passeggiata tra i vialetti dell’orto Botanico
Ritornando al nostro Orto Botanico, situato tra la Via Brera al n.28 e Via Fiori Oscuri 4, e la via Privata F.lli Gabba 10, sappiamo che dopo un periodo di abbandono, grazie all’università Statale di Milano che l’ha recuperato, nel 1998 è stato aperto al pubblico, nel 2001 è stato restaurato e dall’anno 2005 fa parte del Museo Astronomico – Orto Botanico di Brera.
Passeggiando tra i suoi vialetti possiamo ammirare le opere architettoniche del passato, come la serra del grande architetto Giuseppe Piermarini e la bella vasca del Settecento, dove crescono gli iris e le ninfee.
Tre settori sono separati da due vasche ellittiche: i primi due sono occupati da una fitta successione di aiuole; il terzo è l’arboreto, dove svettano i due maestosi Ginkgo biloba, vecchi di oltre due secoli e mezzo.
Fin dagli esordi l’Orto Botanico di Brera ha avuto un forte carattere didattico – formativo, cui si accostava la coltivazione di piante officinali, che dovevano servire alla “Spezieria” di Brera.
L’Orto Botanico di Brera è una struttura universitaria e museale che organizza eventi e attività per il pubblico e le scuole. Fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, associazione che ha lo scopo di progettare e sviluppare iniziative culturali congiunte e di Grandi Giardini Italiani, network che riunisce giardini pubblici e privati tra i più belli d’Italia.
Le principali collezioni di piante
All’interno Delle Orto Botanico diverse aiuole ospitano numerose specie medicinali di varie famiglie; altre aiuole sono dedicate a temi d’interesse o uso preminente come le piante alimentari, tessili e da carta, tintorie, oppure ad ambienti particolari come le piante mediterranee o di ambiente arido o umido, la cui sistemazione si deve al rispetto del microclima delle diverse aree del giardino.
Il criterio più generale di ordinamento è di tipo sistematico, in altre parole le piante sono raccolte in base alla famiglia o all’ordine di appartenenza, preferendo le famiglie tra le più ricche di specie della nostra flora, tra queste la più ricca di biodiversità è quella dedicata al genere Salvia che annovera circa quaranta specie di varia origine, con notevole variabilità morfologica. Insieme alle specie native in Italia, sono presenti salvie per esempio di origine tropicale che riescono ad adattarsi al clima di Milano, raggiungendo altezze di più di tre metri e sfoggiando fioriture dai colori appariscenti come il blu intenso della Salvia guaranitica o il rosso sgargiante della Salvia elegans.
Non mancano le piante rare o da conservare per promuovere la cultura e la diffusione della tutela della biodiversità e in particolare delle piante autoctone lombarde.
In ogni stagione, come un museo vivente a cielo aperto, questo luogo offre ai visitatori emozioni e sorprese, che vale la pena scoprire, sia per chi vive a Milano, sia per chi arriva da turista nella città lombarda.
Articolo scritto da Rosa Maria Garofalo