Vitto e beni di prima necessità garantiti settimanalmente.
Sotto il grande cappello delle cosiddette “Case delle Donne” esistono tante realtà pensate per fornire un sostegno concreto alle donne. Si può andare da “semplici” luoghi d’incontro e formazione, a spazi ricreativi, a luoghi di ascolto e auto mutuo aiuto, fino a vere e proprie realtà di carattere residenziale per donne vittime di violenza. Tra queste ultime spiccano sicuramente le “Case Rifugio”, dove le donne sole o con figli minori possono trovare ospitalità durante il percorso di uscita dalla violenza. Vediamo quindi di capire meglio dove si trovano e come funzionano.
“Le case rifugio – si legge nella pagina web dedicata – sono state concepite per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza di (ex)partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi”. Una realtà purtroppo frequente ai nostri giorni alla quale questi “rifugi” danno una risposta in termini concreti. Il termine “rifugio” di per sé molto evocativo, è stato scelto per veicolare vari messaggi connessi a questi luoghi di accoglienza. Si tratta infatti di spazi in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità una forma di autonomia.
“Le case rifugio- si legge dalla pagina web – offrono protezione alle donne maggiorenni con o senza figli/e, italiane e straniere, che subiscono violenza accogliendole presso strutture ad indirizzo segreto”. Quindi un’accoglienza che si intreccia, per ovvi motivi, alla tutela della privacy sia nella fase d’intervento diretto che a percorso concluso. Si tratta poi di una forma di ospitalità che, in termini temporali, può andare dai 6 agli 8 mesi. Un tempo quindi non eterno, ma sufficientemente lungo per far ripartire delle vite segnate da forti traumi e violenze psico-fisiche. Le case rifugio non rappresentano “solo” uno spazio protetto in cui vivere ma anche un ambiente di ascolto a diretto contatto con operatrici esperte ed educatrici.
Vediamo quindi, più nel dettaglio, quali sono i servizi offerti. Come già anticipato, è possibile avvalersi del supporto di operatrici, oltre a vitto e beni di prima necessità garantiti settimanalmente. Questo avviene anche grazie a specifici progetti, quali Last Minute Market, Banco Farmaceutico e Brutti ma Buoni . Relativamente alla tipologia di alloggi messi a disposizione si tratta di 3 appartamenti ad indirizzo segreto con 21 posti letto. E’ prevista ovviamente la condivisione, tra donne, delle stanze e degli ambienti domestici. Quanto ai servizi offerti, i vari operatori lavorano in equipe e con una supervisione, con reperibilità 24 ore su 24 per le donne ospiti. Tutti questi servizi sono inoltre rogati alle persone ospiti a titolo gratuito.
Per saperne di più sulle “Case Rifugio” e su altro, questi i riferimenti di contatto: “Casa Delle Donne per non subire violenza” si trova in Via dell’Oro a Bologna. Accoglienza e Informazione Tel. 051-333173; Fax 051-3399498. e-mail: accoglienzabologna@casadonne.it . Informazioni e apertura sede pubblica: Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 17:00; Sabato e domenica: reperibilità telefonica dalle 10:00 alle 16:00. Accoglienza e informazione Casa delle donne: tel. 051-333173 | Whatsapp: 388 4017237
Per donne sorde e in una situazione di violenza è possibile fare delle videochiamate in LIS al 388 4017237
Di Maria Teresa Biscarini