di Benedetta Giovannetti
Lo scarabeo egizio era considerato un potente amuleto sin dai tempi antichi con funzione magica apotropaica di eterna rinascita nel divenire e trasformarsi, assicurando solo eventi felici e un miglioramento nelle facoltà intuitive e spirituali.
Lo scarabeo per via dei suoi poteri divenne presto il simbolo stesso dell’Egitto ma ben presto fu usato anche da altri popoli quali i Fenici, Cartaginesi e Greci.
Con l’avvento della VI dinastia comparvero i primi amuleti che poi divennero estremamente diffusi solo a partire dal Nuovo regno dove compariranno anche le prime decorazioni sull’addome piatto quali iscrizioni e disegni.
Durante il periodo degli Hyksos le decorazioni cambiano nuovamente con decorazioni di tipo orientaleggiante e con l’aggiunta di zampe lunghe e piegate sotto il ventre.
In alcuni casi vi era inciso anche il nome del sovrano come protezione e buon augurio. In antichità erano realizzati con pietre verdi, simbolo di Osiride quali il calcedonio oppure in lapislazzuli, faienice e paste vitree.
Poteva essere usato nei monili o su bracciali e anelli oppure inserito nei pettorali come quelli del corredo funebre di Tutankhamon. Col passare del tempo apparve anche in ambito funerario posto sul petto della mummia dopo la cerimonia dell’apertura della bocca.