di Benedetta Giovannetti
Da sempre il trucco egiziano affascina curiosi e addetti ai lavori del mondo del make-up che lo hanno studiato e lo studiano tutt’ora cercando di riprodurlo in versione più o meno fedele all’originale.
Ciò che colpisce di più è l’utilizzo di elaborati maquillage pensati per le donne.
I reperti antichi mostrano quanto questa civiltà fosse avanzata in tema di make-up usando sfumature brillanti e coloro vividi creando trucchi elaborati e raffinati.
Di questo trucchi ci sono pervenute molte testimonianze dalle quali si evince l’attenzione di questa popolazione per trucco, pettinature e look e per la cura del corpo e della bellezza.
Attenzione predominante del trucco egiziano è data agli occhi per i quali erano usati la malachite, un carbonato di rame verde intenso e la galena, un solfuro di piombo molto scuro.
A questi due venivano aggiunti grassi animali come cera d’api o resine per agglutinarli e si stendevano sulle palpebre mediante l’uso di appositi bastoncini di legno e stesi generosamente in modo da proteggere gli occhi da malattie infiammatorie della congiuntiva e evitare l’abbassamento di vista al tramonto curando altresì la congiuntivite.
Il trucco che allungava gli occhi a goccia aveva altresì valenza religiosa riproducendo gli occhi del Dio Horus.
Per quanto riguarda la pelle essa veniva levigata con un unguento a base di cera d’api, incenso e olio di oliva amalgamati a latte fresco da usare per sei giorni di seguito.
Per schiarire la pelle invece si usava un composto di alabastro, miele, sale e natron che era usato anche per l’imbalsamazione.
Per il colorito roseo al volto era usata invece l’ocra rossa da applicarsi in polvere sulle guance o se mischiato ad un legante grasso fungeva da rossetto.
Anche per le tinture di capelli e unghie si usava un prodotto terapeutico, l’henné che possiede virtù antimicotiche, antibatteriche e astringenti efficaci contro dermatiti e seborrea.
Per quanto riguarda il corpo è stato scoperto una sorta di crema scrub a base di miele, carbonato di sodio e sale marino e usato per ammorbidire e levigare la pelle.
Per quanto riguarda i profumi gli egizi avevano messo a punto varie tecniche di estrazione di essenza di loto, di giglio, di rose selvatiche e di numerose piante odorose.